Protesta 10 agosto 2018. Migliaia di romeni, che lavorano all’estero, sono tornati nella terra natia per prendere parte alla grande manifestazione, chiamata Diaspora Home, in Piazza Victoria a Bucarest dove si sono verificati episodi violenti tra manifestanti e le forze dell’ordine, con l’uso, da parte della gendarmeria, di cannoni ad acqua e gas lacrimogeni. Più di 400 persone hanno avuto bisogno dell’intervento dei medici.
Organizzati sui social, i romeni tornati dai paesi dove lavorano ( Italia Spagna, Gran Bretagna, Francia, Germania, Austria etc.) sono entrati in Romania mercoledì sera a Vama Borș, dove moltissimi connazionali lì aspettavano con le bandiere tricolori e con striscioni con messaggi rivolti contro il governo romeno e contro il leader del partito socialdemocratico, Liviu Dragnea.
Venerdì, 10 agosto, è stato il grande giorno della protesta. La Romania bolle di rabbia. Migliaia di romeni si sono radunati nella Piazza Victoria a Bucarest davanti alla sede centrale del governo. Durante la serata si sono verificati diversi scontri tra manifestanti e le forze dell’ordine e 440 persone hanno avuto bisogno di cure mediche in loco, tra cui 24 gendarmi, invece 65 persone sono state trasportate all’ospedale, 9 di loro erano gendarmi. Le forze dell’ordine hanno usato cannoni ad acqua e gas lacrimogeni quando davanti al Palazzo del Governo alcuni manifestanti hanno oltrepassato la linea segnata dai gendarmi. Verso le ore 22.30 molti manifestanti sono stati allontanati, invece altri hanno resistito e hanno continuato a manifestare con veemenza contro il governo di coalizione.
La gendarmeria non si è occupata dei singoli aggressori, ma ha risposto in maniera dura e discriminante contro la folla, dove si trovavano donne e bambini. I manifestanti, venuti da migliaia di chilometri di distanza, protestavano con le lacrime agli occhi: “Non vogliamo più corruzione in Romania “; “Siamo venuti per riconquistare il nostro paese “; “Non sopportiamo più l’ignoranza della classe politica “.
Alle ore 23:37, il presidente della Romania, Klaus Iohannis, ha reagito duramente, condannando l’intervento della gendarmeria contro i manifestanti e ha chiesto al ministro dell’interno, Carmen Dan, di fornire un resoconto di quello che era successo nella piazza.
“In una vera democrazia, protestare è il diritto di ogni persona, ma la violenza non è accettata a prescindere dalle scelte politiche. […] Il ministro dell’interno dovrebbe dare spiegazioni urgenti per come ha gestito gli eventi di questa sera”, ha commentato il presidente romeno sulla sua pagina Facebook.
Vi sono enormi interessi esterni e interni su ciò che la Romania farà nei primi sei mesi del 2019, quando avrà la presidenza del Consiglio dell’Unione Europea. Inoltre, il prossimo anno sarà anche un anno elettorale in Romania.
A Bucarest è stata una notte molto dura, una notte in cui la gendarmeria ha fatto una dimostrazione di forza senza precedenti e senza senso.