Data terrestre 15 gennaio 2019, ora locale 18.00 sulla nave della Casa della Cultura di Villa De Sanctis è salito a bordo un massimo di cinquanta anime per navigare tra le stelle della cultura romena, celebrata per la quarta volta qui a Roma della società letteraria Cenaclul de la Roma.
Quattro signori italiani ci hanno fatto l’onore di trovarsi qui tra i romeni, festeggiando Eminescu e la giornata nazionale della cultura romena. Il poeta Giuseppe Tacconelli e lo scrittore e saggista Armando Santarelli hanno intervenuto per leggere poesie di Eminescu tradotti in italiano e per dire come la pensano sulle opere romene. Al Sig. Armando Santarelli le è stato chiesto se si può fare un paragone tra Leopardi ed Eminescu.
La metta del pubblico e stato moldavo: Tatiana e Vitalie Ciobanu assieme alla famiglia Vremes e un gruppo intorno alla professoressa Valentina Varvara Corcodel, la portatrice dell’Eminescu in versione italiana in un libro bilingue stupendo.
Alcune delle poetesse, membre della società letteraria romena di Roma chiamata proprio “Cenaclul de la Roma”, hanno presentato delle emozionanti letture e recite, hanno parlato e cantato, creandoci un’atmosfera molto spiritualizzata ed emozionante.
La giornalista Miruna Cajvaneanu ha proposto, tra altro, di prestare più attenzione sulle opere dei giovani romeni e italiani. Daniela Mihaes ci ha portato un argomento sensibile, l’apporto delle donne nella cultura romena.
Alina Monica Turlea ci ha portato con il suo discorso, insieme al Eminescu, trovandossi in viaggio qui, in Italia.
Lidia Popa ci ha presentato non solo le poesie di Eminescu tradotte in italiano ma anche ci ha fatto sapere com’è percepito Eminescu ora.
Liliana Smerea Vacariu ha creato una poesia usando solo i titoli delle più famose poesie di Eminescu. Mirela Leahu Varga, la più emozionata, ci ha raccontato delle cose interessanti sulla cultura e la vita di Eminescu.
Dott’ssa Tatiana Ciobanu ha elettrizzato la sala con dei pensieri che esprimevano chiaramente sull’unita dei romeni e dei moldavi e come la potesse vedere Eminescu oggi le faccende della mancata unione.
Valentina Varvara Corcodel è ha creato il momento della serata: la voce tremando, sussurrava le più belle poesie di Eminescu e dei ricordi nei tempi, com’è venuto fuori il libro presentato ora. La sua giovane accompagnatrice ha recitato caldamente.
L’artista plastico Viorica Petroff, seguendo al microfono, poi Rares Cristea, presidente F.O.R.I. e arrivato al quarantesimo anno di vita proprio nel 15 di gennaio, Gheorghe Cristescu e Constantin Sorici, le famiglie Taranciuc, Moraru, Nita, Petroff, Osanu, Famiglia Todor, hanno fatto piccoli commenti dalla sala, nel segno dell’interattività e gioia, Cristina Osanu e Iliana Ludusan ci hanno cantato a capella brani con le poesie di Eminescu. Nel pubblico anche Lucia Irimia, Corina Vatavu, Viorica Hurhui, Mariana Craciun, Ilus Ilonka, insieme ad un’amica, le prestigiose pitrice Elena Lisa e Dorina Caplescu, quest’ultima portando un disegno raffigurando Eminescu.
Non meno importanti Mihaela Ipate e Cosmin Vilan, che hanno partecipato vivamente insieme a Maricica Goras e Valeriu Barbu, assicurando la parte tecnica dell’evento. Quest’ultimo parlando (a volte troppo) ha messo sul dunque le origini della cultura romena e la sua radice popolare nei cinque milleni di storia.
Ma, abbiamo nominato un paio di volte Eminescu e non vi ho detto chi sarebbe questo Eminescu!
Nato il 15 gennaio del 1850 in Romania, morto trentanove anni dopo, è stato il più grande spirito e poeta romeno, saggista, prosatore e anche giornalista che ha marcato definitivamente la lingua la e la cultura romena.
Mihai Eminescu è conosciuto ai tutti gli studiosi delle letterature straniere e degli amanti dell’universalità, Eminescu essendo tra gli universali.
Per finire, pubblico è sceso dalla nave, dopo il viaggio nel meraviglioso cosmo dei grandi creatori di cultura, portando con lui non solo l’emozione di una serata vissuta diversamente del solito, ma anche con delle informazioni nuove o rinfrescate in che riguarda l’importanza dell’unità e l’identità attraverso la cultura, sull’integrazione dei romeni in Italia nell’intreccio di queste due culture, romena e italiana, senza confondersi ma molto vicine.
Forse non ho nominato qualcuno o ho perso di vista qualche attimo essenziale per la serata, finisce cosi quando sei tecnico e devi assorbire tutta la carica di cultura e umanità.
Comunque, importante’è che il giorno di 15 gennaio si è vissuto nel nome di Eminescu e della sua grande opera.
Ora la nave non si è andata, sta parcheggiata sempre lì per essere visitata da chiunque per un anno intero fino al prossimo 15 gennaio. Alcuni raggi dalle luci dell’anima sono portati via da ognuno di quelli presenti.