Alla scoperta della cucina romena:
Il pastrami (in rumeno pastramă) è una popolare specialità gastronomica della cucina romena di solito a base di manzo, ma anche di maiale e di montone. Altre varianti le troviamo in Turchia e Israele.
Originariamente era utilizzato come metodo di conservazione della carne prima dell’introduzione della moderna refrigerazione. La conservazione si ottiene mettendo la carne cruda sotto salamoia, si procede poi ad essiccarla, condirla con varie spezie (aglio, coriandolo, pepe nero, paprica, chiodi di garofano), affumicarla e infine cuocerla a vapore.
Si presenta come il carpaccio o come il prosciutto e cioè in fettine molto sottili con varie salse associate o verdure come cavolo e crauti.
È molto utilizzato anche negli Stati Uniti d’America, essendo stato importato dagli immigrati romeni all’inizio del XX secolo, soprattutto come street food, dove viene mangiato tra due fette di pane di segale (rye) oppure come guarnizione per insalate e hamburger. Le variazioni e gli accostamenti sono molto vari, vista la sua semplicità e il facile accostamento gastronomico con verdure e salse ma anche servito in ristoranti etnici specializzati. Gli utilizzi vari ne fanno un cibo sempre più utilizzato e consumabile velocemente. Nel diciannovesimo secolo la cucina romena e soprattutto la pastramă cominciò a essere importato a New York, negli Stati Uniti da ebrei rumeni che vi emigrarono verso il 1872. Fonte wikipedia.